D A R D E R I   B I S T R Ò
21/08/2023

Sei in ferie e vuoi approfittare di questi giorni per scoprire la città di Fano in tutti i suoi angoli più nascosti? Leggi gli altri articoli del nostro blog in proposito e in più aggiungi la tappa di cui parliamo oggi: l'area archeologica di Sant'Agostino.

Un quadrante di storia vivente

Incorniciata da Via Nolfi a nord-est, Via Arco d'Augusto a sud-est, Corso Matteotti a sud-ovest e Via XXIV Maggio a nord-ovest, l'area archeologica di Sant'Agostino si erge con discrezione, pronta a svelarti i segreti dei tempi passati. Questo spazio non è l'unico che potrai trovare in quest'area, poiché è circondato da altre testimonianze romane altrettanto significative. Tra queste, spiccano l'Anfiteatro situato nell'ex Caserma Montevecchio e il Teatro nei pressi di Via De Amicis, entrambi testimonianza di storia antica, con peristilio imponente e ruderi che raccontano di epoche lontane, nella zona di Piazza Amiani.

Le antiche meraviglie fanesi svelate

Un velo di mistero si solleva da queste antiche strutture murarie, nascoste sotto il convento e la chiesa di Sant'Agostino. Studiosi attenti hanno ricondotto questi frammenti alla Basilica, che potrebbe aver visto l'intervento dell'architetto romano Vitruvio durante l'era augustea. Altri suggeriscono invece che possa essere stato il Tempio di Fortuna (Fanum Fortunae) a occupare questo spazio. In entrambi i casi, si tratta di monumenti che rappresentano le radici stesse di Fano. Un'attenta osservazione rivela pilastri, finestre e corridoi, completati da una struttura a sette pilastri che si fonde armoniosamente con gli archi dell'epoca. Ma c'è di più: un'ampia esedra, accompagnata da un portico sormontato da una volta a cupola, attira l'attenzione e la curiosità dei visitatori.

Un'esplorazione delle tecniche costruttive d'antan

Per chi è affascinato dalle tecniche edilizie antiche, questo luogo svela le abilità artigianali di un tempo passato. Le murature, meticolosamente realizzate, combinano una base di malta cementizia con un rivestimento esterno di arenaria gialla, proveniente dalle cave locali. Secondo le tradizioni medievali e rinascimentali, l'area potrebbe aver ospitato un tempio, forse il famoso Fanum Fortunae, da cui Fano potrebbe aver tratto il suo nome. L'elemento religioso continua a farsi strada attraverso il tempo, dal periodo medievale con la Chiesa di Santa Lucia fino alla successiva Chiesa di Sant'Agostino. Ma la teoria più audace è quella che affonda le sue radici nella storia: questa potrebbe essere la grandiosa basilica civile di cui parla Vitruvio, l'architetto militare al servizio di Cesare e Augusto, nel suo trattato "De Architectura" datato 19 a.C.

Un tesoro storico da custodire con amore ed attenzione

La storia di quest'area si snoda attraverso le epoche, svelando strati di insediamento che coprono un arco temporale dal I secolo a.C. al III-IV secolo d.C. Dalle campagne di scavo dal 1840 al 1964 all'ispezione più recente curata dalla Soprintendenza e dagli appassionati volontari dell'Archeoclub di Fano, emergono oggetti quotidiani e monete che raccontano la storia ininterrotta dell'insediamento romano nella nostra città, dalla fine dell'era repubblicana al periodo medievale. Persino le strutture di un piccolo servizio igienico affiorano per svelare la vita di un tempo passato! È insomma una vera perla storica che merita senza dubbio una visita. E dopo il tuo viaggio nel passato, fai una pausa al Darderi: per un aperitivo, un pranzo, una cena o uno spuntino, ti accoglieremo a braccia aperte.

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Foto  L'area archeologica di Sant'Agostino: in giro per la Fano più antica